Sala 35 – Michelangelo e i Fiorentini
Nella nuova sala 35 sono esposte le opere più importanti della pittura italiana e non solo fiorentina del Cinquecento. Si potrà quindi tracciare l’evoluzione dell’arte figurativa a partire da quel periodo definito Rinascimento maturo fino ad arrivare alla sua evoluzione finale, vale a dire il Manierismo.
Non a caso questo percorso ideale inizia con un’opera importantissima, per cui questa sala è giustamente famosa: il cosiddetto Tondo Doni o Sacra Famiglia con San Giovannino (1506-1508 circa) di Michelangelo. È l’unico dipinto del grande artista presente a Firenze.
L’opera influenzò generazioni di artisti per via delle sue novità. Innanzitutto la posizione “serpentinata”, vale a dire di quasi avvitamento, dei corpi di Maria, Giuseppe e il Bambino. In secondo luogo per i colori brillanti, quasi innaturali delle vesti e per le nudità delle figure sullo sfondo, quasi una citazione del gruppo scultoreo del Laocoonte, scoperto a Roma proprio in quegli anni in presenza di Michelangelo stesso.
Il significato dell’opera è quasi sicuramente da riferire a dei passaggi della Bibbia circa il battesimo come simbolo del Cristianesimo e come allontanamento dal Paganesimo (ecco il perchè degli “ignudi” sul fondo).
Michelangelo, Leonardo e Raffaello sono gli ispiratori di quella corrente artistica che verrà chiamata Manierismo, dalla parola “maniera”, cioè stile. Ispirandosi proprio allo stile di questi grandi artisti, i pittori inizieranno a prediligere colori brillanti, posizioni forzate e innaturali allontanandosi gradualmente e inesorabilmente dall’essenzialità e dalla razionale semplicità della pittura rinascimentale.