La Galleria dell’Accademia di Firenze
La Galleria dell’Accademia venne fondata nel 1787 dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo per raccogliere le opere d’arte, allora contemporanee, dei maestri e degli allievi dell’Accademia delle Belle Arti. Era intenzione del Granduca che l’Accademia diventasse un luogo di grande importanza per la cultura fiorentina, ma certamente non poteva immaginare che sarebbe diventato uno dei musei più visitati al mondo.
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La fama internazionale della Galleria dell’Accademia di Firenze è dovuta alla statua del David di Michelangelo, che nel 1873 venne qui trasportato da piazza della Signoria, dove era rimasto per quasi 400 anni. Proprio per il marmo originale, alto 5 metri e pesante più di 5 tonnellate, l’architetto Emilio De Fabris, autore della neogotica facciata del Duomo, progettò la grande sala, inaugurata nel 1882.
In seguito vennero aggiunte altre 6 opere di Michelangelo, formando così una collezione straordinaria delle sue sculture: i 4 Prigioni della tomba del papa Giulio II, il San Matteo iniziato nel 1503 per la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e la Pietà di Palestrina.
Le raccolte dell’Accademia comprendono anche:
– il modello originale in gesso del Ratto della Sabina del Giambologna, eseguito per Francesco I de’ Medici nel 1583-85 e il cui marmo si trova sotto la loggia di Piazza della Signoria;
– un importante gruppo di dipinti del Quattrocento e Cinquecento provenienti per la maggior parte da chiese fiorentine, tra le quali la Madonna del Mare e la Madonna col Bambino, due angeli e Giovanni Battista di Sandro Botticelli del1475/80, l’Annunciazione di Filippino Lippo, ed alcuni lavori del Perugino, del Pontormo, del Ghirlandaio e del Bronzino. Nella prima sala si trova anche il famoso Cassone Adimari, dipinto dal fratello di Masaccio Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia come spalliera, con la rappresentazione di una scena di vita fiorentina del Rinascimento;
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– una collezione di tavole giottesche del XIV secolo dove è da segnalare l’armadio della Sacrestia di Santa Croce dipinto con scene della vita di Cristo e San Francesco d’Assisi da Taddeo Gaddi nel 1335/40;
– nel salone dove in antico si trovava la corsia dell’Ospedale di San Matteo (inglobato nell’edificio dell’Accademia) sono oggi esposti i gessi originali dello scultore Lorenzo Bartolini, che all’Accademia fu professore di scultura dal 1839 al 1850 e al quale si deve nel XIX secolo il rinnovamento della statuaria dal bello ideale dello stile neoclassico al bello naturale del Romanticismo. In questa sala sono inoltre visibili alcuni dipinti ottocenteschi che facevano parte della collezione originaria della Galleria;
– completa le raccolte artistiche la sezione sistemata al piano superiore: nella grande sala al primo piano si trova la più numerosa raccolta di altari gotici a fondo oro di scuola toscana. Da segnalare qui anche uno splendido paliotto (ornamento che si metteva attorno ai fianchi degli altari) in tela di lino, ricamato in seta con fili d’oro e d’argento, eseguito nel 1336 da Jacopo Cambi per l’altar maggiore di Santa Maria Novella;
– recentemente, volendo mantenere vivo il legame dell’Accademia con l’arte contemporanea, sono state aggiunte anche alcune opere donate in occasione di mostre che qui si sono tenute, tra le quali una fotografia (1985) di Robert Mapplethorpe;
– infine, all’Accademia è collegato anche il Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, che possiede un’importante raccolta di strumenti musicali antichi, alcuni dei quali appartenuti ai Medici.
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